SK 643 - A fr. Matteo Spolitakiewicz, Niepokalanòw Nagasaki, 10 X 1935
J.M.J.Fr. Caro Figlio! Rispondo secondo l'ordine della tua lettera, ma con un portentoso ritardo, perché ho molto da fare. Non una, ma più volte ho riletto la tua lettera e ti capisco fino in fondo. E, tanto per incominciare, perché non mi dovrei ricordare del buon fr. Matteo? Tu scrivi: “Non riesco ad armonizzare nella mia anima il fatto di amare nello stesso momento Gesù e Maria”. Ma potevi tu amare insieme tuo padre e tua madre e inoltre anche i tuoi fratelli e sorelle? Certamente, il nostro scopo è Dio, la Ss. Trinità, ma ciò non impedisce di amare Dio Padre come Dio Padre, Dio Figlio come Dio Figlio, lo Spirito Santo come Spirito Santo, Gesù come Gesù, la Madre di Dio come Madre di Dio e poi nostro padre, nostra madre, i parenti, gli angeli, i santi e tutta l'umanità. E ovviamente non uno dopo l'altro, ma tutti insieme. Solo che non possiamo pensare a tutti nello stesso istante, ma ciò non impedisce di amare effettivamente tutti e simultaneamente. Tu scrivi: “Vado davanti al tabernacolo, mi trattengo a parlare con Gesù, ecc.”, e poi chiedi: “Ma dove sta Maria, Colei senza la quale è difficile avvicinarsi a Gesù... Colei che è la via più breve?”. Ti devo aggiungere che non solo è “difficile”, ma impossibile avvicinarsi a Gesù senza Maria. Perché? Pur prescindendo dal fatto che è stata Lei che ha generato e nutrito Gesù per noi, l'avvicinarci a Gesù è indubbiamente una grazia e tutte le grazie giungono a noi passando attraverso Lei, allo stesso modo come Gesù stesso è venuto in mezzo a noi attraverso Lei. Ora tu mi potresti dire: “Ebbene, posso io parlare direttamente con Gesù quando non penso a Maria?”. Mio caro, non si tratta del fatto che tu debba sentire o pensare, ma unicamente che questa è appunto la realtà, anche se non ci pensi per nulla. Se tu ami veramente Gesù, allora, innanzi tutto, tu desideri compiere in ogni cosa la Sua Volontà e, di conseguenza, ricevere anche la grazia nel modo da Lui stabilito. Se tu hai una tale disposizione, allora puoi liberamente, anzi devi, rivolgerti al ss. Cuore di Gesù con la convinzione di ottenere ogni cosa. Se però qualcuno dicesse a se stesso: “Io non ho bisogno della mediazione di nessuno, non ho bisogno della Madre Santissima; io sono in grado di adorare e di rendere omaggio da solo al ss. Cuore di Gesù e di chiedergli ciò di cui ho bisogno”, non avrebbe ragione Gesù di respingerlo per una superbia così insopportabile? Tu scrivi: “Ella deve pur ricevere qualcosa da me, io debbo respirare Lei, vivere di Lei, consacrarmi tutto a Lei, pensare a Lei... Ma, ma Gesù, è proprio Lui la sorgente della grazia e dell'Amore, Egli invita a sé, Egli si dona nella s. Comunione. In questo Maria è solo di aiuto”. Mio caro, sicuramente la sorgente di ogni bene, in qualsiasi ordine, sia naturale che soprannaturale (cioè della grazia), è Dio Padre il quale opera sempre attraverso il Figlio e lo Spirito Santo, cioè la Trinità Santissima. È vero che l'unico Mediatore presso il Padre è il Figlio Incarnato, Gesù Cristo, Dio e uomo nello stesso tempo, attraverso il quale i nostri omaggi rivolti al Padre da umani divengono divini, da limitati acquistano un valore infinito e in tal modo diventano realmente degni della maestà del Padre. È vero che noi amiamo il Padre nel Figlio, in Gesù Cristo e a Lui noi dobbiamo offrire tutto il nostro amore, affinché in Lui e attraverso Lui il Padre riceva tutto il nostro amore. Ciò nonostante, è proprio vero che i nostri atti, anche i più santi, non sono senza difetti e, se vogliamo offrirli a Gesù Cristo puri e senza macchia, dobbiamo rivolgerli direttamente solo all'Immacolata e donarli a Lei in proprietà, affinché Ella li offra come suoi al Figlio suo. Allora questi nostri atti diverranno puri, immacolati. Inoltre, avendo ricevuto un valore infinito per mezzo della divinità di Gesù, adoreranno degnamente il Padre.
Pure la corrispondenza alle grazie, che le creature hanno ottenuto attraverso il Figlio e lo Spirito Santo, ritorna al Padre solo lungo questa medesima strada, ossia attraverso lo Spirito Santo e il Figlio, vale a dire attraverso l'Immacolata, Sposa dello Spirito Santo, e Gesù unito ipostaticamente alla natura del Figlio. Ma in pratica? Figlio mio, tu puoi anche non conoscere per nulla queste belle verità, puoi non comprenderle, puoi non ricordarle affatto e non esser capace, con la tua intelligenza limitata e con la tua immaginazione, nemmeno di riuscire a fartene un'idea in modo umano, ma se tu vuoi compiere sempre la Volontà di Dio (ossia la Volontà di Gesù, la Volontà dell'Immacolata), allora dèdicati liberamente a tutte le devozioni alle quali ti senti attratto. Anzi, appunto perché ci siamo consacrati illimitatamente all'Immacolata, con tanto maggior coraggio noi, nonostante le nostre cattiverie, ci avviciniamo al ss. Cuore di Gesù. In realtà, quindi, noi siamo interamente, completamente ed esclusivamente consacrati all'Immacolata con tutte le nostre azioni, e in Lei e attraverso Lei siamo consacrati sempre interamente, completamente ed esclusivamente a Gesù Cristo; in Lui, poi, e attraverso Lui siamo consacrati interamente, completamente ed esclusivamente al nostro Padre celeste. Senza pensare affatto a questo, senza sentirlo nemmeno, noi possiamo dedicarci liberamente a qualsiasi devozione approvata dalla s. Chiesa. Tuttavia, l'essenza dell'amore di Dio sarà sempre non il provare la dolcezza, non il ricordare, non il pensare, il comprendere, l'immaginare, ma esclusivamente l'adempiere la Volontà di Dio in ogni istante della vita e il sottomettersi completamente a tale Volontà. D'altra parte, tutte le devozioni hanno lo scopo di aiutarci a compiere questa Volontà di Dio. Più avanti tu scrivi: “Come non è possibile avvicinarsi al Padre (o piuttosto questo è un segno di mancanza di rispetto) senza la mediazione di Gesù, così non sta bene avvicinarsi a Gesù senza Maria”. “Dunque, io non posso conversare sempre a cuore a cuore con Gesù...”. Lo puoi, solo non ti dimenticare di Maria. “Ma io non posso conversare in modo confidenziale con tutti e due contemporaneamente?”. La risposta la puoi dedurre dai chiarimenti che ti ho già dato, e cioè che puoi tranquillamente dimenticare e non essere in rapporto diretto con più persone nello stesso tempo, poiché solamente Dio ha la possibilità di pensare a tutto nel medesimo istante. Non sarà neppure mancanza di rispetto il rivolgerti direttamente e liberamente al Padre se tu appartieni a Gesù, né rivolgerti a Gesù se tu appartieni all'Immacolata, e non è affatto necessario che tu debba pensare a questo: è sufficiente che la cosa sia così in se stessa. Tu scrivi che vorresti “amare una persona soltanto e immergerti in essa”. È evidente che il nostro Padre celeste è Colui nel quale noi ci dobbiamo immergere, ma non riusciremo a farlo senza il Figlio e senza la Madre, perché siamo limitati e peccatori. “Pensieri angosciosi”, tu scrivi. Mio caro, queste sono realtà sublimi e noi a volte non riusciamo a comprenderle con la nostra intelligenza umana e meno ancora con la fantasia, ma proprio per questo non bisogna mai perdere la tranquillità. Dio è Dio di pace. La confusione non proviene da Dio. A Tokyo mi sono incontrato con p. Matteo e gli ho detto che un religioso mi aveva scritto affermando di non riuscire a conciliare in se stesso le cose che egli aveva pubblicato nel suo libro1. Egli mi ha risposto che mentre scriveva sulla Madonna aveva in mente una falsa devozione verso la Madre di Dio, quale è possibile riscontrare in certi italiani, per i quali la devozione è un puro sentimentalismo, che essi coltivano per riuscire meglio a compiere un furto (in una parola essi si rivolgono alla Madre Divina affinché li aiuti nel commettere dei peccati). Gli ho suggerito che forse è opportuno che egli dia dei chiarimenti negli scritti che sta preparando, perché può darsi che siano stati in molti ad avere avuto tali difficoltà. Credo di aver esaminato ormai tutta la lettera. La tua difficoltà deriva dal fatto che tu fai confusione tra il sentimento, la memoria, la facoltà di comprendere e la volontà. Se solo la nostra volontà vuole che tutto avvenga secondo la Volontà di Dio, per ciò stesso avviene così, anche se noi non riuscissimo a comprenderlo, né a ricordarlo o ad averne l'esperienza. D'altra parte, in un unico istante noi non siamo capaci di pensare che ad una sola cosa e di indirizzare il sentimento che in un'unica direzione. Perciò, dèdicati liberamente alla devozione che ti attrae in un dato momento, ma ricordati che l'essenza dell'amore di Dio consiste esclusivamente nel compiere ogni istante la Volontà di Dio. I
noltre, quanto più difficile sarà tale adempimento e quanto maggiore sarà la ripugnanza e l'avversione, tanto più grande sarà la dimostrazione dell'amore. Ma neppure tali difficoltà appartengono all'essenza dell'amore, il quale potrà essere uguale anche senza di esse. Le difficoltà servono soltanto per una dimostrazione di tale amore. Altra cosa è che colui il quale è interamente e illimitatamente consacrato all'Immacolata, nonostante sappia di appartenere a Lei (anche se a volte non ci pensa), allorché si reca a far visita a Gesù nel ss. Sacramento, egli offre espressamente all'Immacolata l'intera visita, magari con la sola invocazione “Maria”, perché sa di procurare a Gesù il maggior piacere possibile e sa pure che in tal caso è Lei a compiere quella visita in lui e attraverso lui, ed egli a compierla in Lei e attraverso Lei. Così pure non c'è miglior preparazione alla s. Comunione che offrirla tutta all'Immacolata (facendo ovviamente, da parte nostra, tutto quel che possiamo). Ella preparerà il nostro cuore nel migliore dei modi e potremo esser certi di procurare in tal modo a Gesù la gioia più grande, di manifestargli il più grande amore. La stessa cosa vale per numerose altre azioni. Tuttavia, continuo a ripetere: noi apparteniamo a Lei anche senza ripetere sempre questa concreta offerta, perché siamo consacrati a Lei e non abbiamo mai ritrattato la nostra consacrazione. Un'altra cosa ancora. Gesù ha affermato che l'albero lo si riconosce dai frutti [Mt 7, 20]. Perciò, se qualcosa ti provoca confusione - tanto più se, come scrivi, è causa di trascuratezza - allora certamente non proviene da Dio. Tutta questa tua ansietà, perciò, è fortemente sospetta e bisogna cercare sempre la fedeltà nel più accurato adempimento della Volontà di Dio, e la pace. Gesù ha detto pure: “Vi lascio la mia pace, vi do la mia pace” [Gv 14, 27]. Ma se qualcosa, sotto qualsiasi pretesto, fosse anche di una devozione più elevata, ti allontanasse dalla Madre di Dio, consideralo come un'insidia sospetta, anche se ti sembrasse la cosa più santa. In Lei e attraverso Lei sicuramente noi giungiamo al Cuore di Gesù, ma senza di Lei (nel senso che ti ho detto sopra) ogni cosa è solo un'illusione di satana, calcolata per condurre l'anima alla rovina. Una bella illustrazione di ciò è la visione che il Padre s. Francesco ebbe delle due scale, l'una rossa e l'altra bianca, lungo le quali i frati si arrampicavano verso il cielo2. Ho scritto come mi veniva sotto la penna, senza ordine logico. Se qualcosa fosse ancora poco chiaro, scrivi liberamente e io ti risponderò volentieri. L'Immacolata ti tenga sempre più vicino al Suo Cuore immacolato. fr. Massimiliano M. Kolbe PS - Anche se tu trovassi qualche altra cosa scritta in qualsiasi modo e in qualsiasi luogo, sta pur certo che chi è dell'Immacolata non si perderà, ma quanto più apparterrà a Lei, tanto più apparterrà a Gesù e al Padre. Che poi tutto questo egli possa non sentirlo dentro di sé e nemmeno saperlo, questa è un'altra cosa. Tuttavia, egli si rende conto di compiere la Volontà di Dio in un modo sempre più perfetto e di correggersi dalle mancanze contro questa santa Volontà. E gusterà una pace interiore sempre più grande anche in mezzo alle bufere. A tempo opportuno Ella gli scoprirà gradualmente tutti i misteri del Cuore di Gesù. E diverrà figlio di Gesù. La sua anima diverrà sposa di Gesù, Fratello maggiore, sotto la premurosa protezione di Maria, Madre comune, e del comune Padre celeste. Ma l'anima non si turbi, si lasci piuttosto condurre in umiltà e in pace.
Nota 643.1 Si tratta del libretto del celebre predicatore della devozione al s. Cuore di Gesù, p. Matteo Crawley, Gesù Re d'amore, pubblicato in traduzione polacca a Gniezno nel 1929, in particolare il capitolo Per la gloria di Maria... andiamo a Gesù-Ostia . P. Crawley soggiornò in Giappone oltre un anno e mezzo, fino ai primi di novembre del 1935, perciò p. Massimiliano ebbe occasione di incontrarlo durante i suoi viaggi nella capitale giapponese. Nota 643.2 I Fioretti di s. Francesco. Capitoli aggiunti. Cap. VII: Come frate Leone vide terribile visione in sogno, riferiscono la visione di frate Leone, secondo la quale i frati si sforzavano di raggiungere il paradiso lungo una scala rossa, in cima alla quale vi era Gesù; ma tutti, dopo di aver salito alcuni gradini, cadevano a terra. Allora s. Francesco incoraggi i frati a salire al cielo lungo una scala bianca in cima alla quale era ad attenderli la Madonna, “e senza alcuna fatica entrarono nel reame eterno”.
Milizia Dell'Immacolata di Sicilia